Quei tre venuti da Paracorio…

E’ incredibile come la semplicità di un racconto familiare possa impregnare di orgoglio e dignità anche chi, quella storia, non l’ha vissuta mai. Come quando scorre la pellicola in bianco e nero di “Nuovo Cinema paradiso”, così le pagine de “La signora di Ellis Island” di Mimmo Gangemi, scorrono davanti ad un lettore attonito per la bellezza della narrativa. E il lettore intelligente, sa fin da subito che ha fra le mani una delle opere letterarie più belle degli ultimi anni. Nulla da invidiare dunque, agli scrittori stranieri e tutto il merito ad una casa editrice come la Einaudi (Stile Libero), che ha scelto di investire su un talento nascosto. Il genio letterario di Gangemi si era già manifestato con “Il giudice meschino” pubblicato appena due anni fa, ma il tempo e i ricordi e l’attaccamento a questa terra aspra – la Calabria – amara quanto le lacrime di chi è partito, gli hanno messo in testa un’altra follia letteraria. Per la bontà, per la ricchezza, per la genuinità, e soprattutto per quelle seicento pagine che scivolano via, e appena finita la lettura quasi dispiace che sia finita. E si resta ancorati a quel vago senso di paternità perduta, quasi orfani di un romanzo che pretende di avere un seguito. Ma ne vale la pena ? Quale Italia in questi ultimi trent’anni ?

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“Di Nuovo” in lotta: “Libere” a teatro

Andiamo tutte a teatro. E dico “tutte”. Anzi no, ma che dico forse è meglio che ci siano anche i “tutti”, perché le donne meritano di essere ascoltate dagli uomini. Allora il teatro è l’arena per fare incontrare i due generi, ma soprattutto per dire finalmente come stanno le cose.

L’iniziativa si deve a Cristina Comencini, che nella scorsa estate ha messo su un’associazione. All’inizio era solo una specie di salotto virtuale, le amiche che si sfogano, ma non dei soliti compagni che ti abbandonano, ma di quel malessere che ti provoca l’egoismo maschile trasformato in sistema planetario. Poi è nato il progetto, così “Di Nuovo” è un cenacolo che raccoglie donne di ogni area geografica, di ogni età, professione, estrazione sociale, cultura. Perché si parli di come vanno le cose nel nostro paese, che secondo la Comencini «non è un paese per donne». Quarant’anni di lotte, avrebbero dovuto fare la differenza, ma se anche ci sentiamo più colte ed esperte, probabilmente emancipate, rispetto alle nostre madri e alle nostre nonne, il raccolto di ciò che abbiamo seminato è ben poco se ancora l’Italia è un luogo per maschi.

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In risposta ad un commento

Che Yoani Sanchez venga pagata (probabilmente, forse, può essere, non si sa..) dalla Cia o da qualunque altra associazione anticastrista americana e non, a me, francamente, non interessa! Il fatto che io abbia pubblicato un breve articolo su questa persona, non vuol dire che io sia dalla sua parte, né che sia una fans sfegatata di questa blogger e del suo agire. Ne ho parlato semplicemente perché è una donna; e qualunque sia la sua posizione in merito al governo di Fidel Castro o in merito ai rapporti con gli Stati Uniti, per me resta sempre una donna audace, sia nell’uno che nell’altro senso. Io qui non sto a giudicare se sia sbagliato o meno quello che fa, non sono io che la devo redarguire, sarà la storia e saranno i suoi stessi connazionali, che comunque in questo momento, non possiamo negarlo, vivono una fase di “transizione” rispetto al resto dell’America latina, che è storica. Ancor più se si pensa, che forse Cuba è uno degli ultimi paesi, magari l’unico, a mantenere un modello socialista. Da questo punto di vista forse mi potrebbe interessare capire, se ciò che dice Yoani Sanchez sia verità o menzogna. Ma per farlo dovrei trasferirmi per qualche tempo sull’isola caraibica e toccare con mano la realtà locale, e non certo da turista. Solo parlando con la gente, percorrendo le strade di Cuba credo che si possano conoscere le verità del popolo. Qualcuno lo ha fatto ed io non sono certo la più titolata ad occuparmi di questioni politiche internazionali. Ma tant’è ! Di certo so una cosa; che qualunque modello inventato dall’uomo è fallace. Mi spiego meglio. Il modello socialista è sicuramente quello che maggiormente promuove la perequazione sociale, tentando un’adeguata distribuzione della ricchezza e garantendo i servizi sociali minimi, specie istruzione e sanità. In questo Cuba non si discosta.

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Una notte per la ricerca

Eventi, spettacoli, esperimenti, conferenze, mostre, visite guidate e laboratori aperti in compagnia dei ricercatori, altra classe “intellettuale” bistrattata dal governo Berlusconi e dal Ministro Gelmini.

Tutto questo nella stessa notte. In Italia e in Europa. Per riprendersi lo spazio della cultura, e per dimostrare alla gente comune quali ricadute abbia “la buona ricerca” sulla società e sulla qualità della vita!

AudioCoop Piemonte e Toast Records in questo vortice internazionale animeranno con buona musica indipendente, la torinese P.zza Castello. Venerdì 24 settembre dalle ore 21.30 alle 23.30.

Apriranno i MAC, autori del singolo Il mondo che non c’è”(Feat Righeira) e vincitori della seconda edizione del “Premio AudioCoop Piemonte e Valled’Aosta” per il Miscela Festival. A seguire, SUBA’ (presto su iTunes con l’album Euralia). Una notte dal mix esplosivo, funky rappato e pop’n’roll veramente intrigante.

La Notte dei Ricercatori è promossa dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa Researchers in Europe.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti sul tema

http://ec.europa.eu/research/researchersnight
http://www.nottedeiricercatori.it/

www.audiocoop.it
www.toastit.com
www.myspace.com/audiocoopiemonte