In risposta ad un commento

Che Yoani Sanchez venga pagata (probabilmente, forse, può essere, non si sa..) dalla Cia o da qualunque altra associazione anticastrista americana e non, a me, francamente, non interessa! Il fatto che io abbia pubblicato un breve articolo su questa persona, non vuol dire che io sia dalla sua parte, né che sia una fans sfegatata di questa blogger e del suo agire. Ne ho parlato semplicemente perché è una donna; e qualunque sia la sua posizione in merito al governo di Fidel Castro o in merito ai rapporti con gli Stati Uniti, per me resta sempre una donna audace, sia nell’uno che nell’altro senso. Io qui non sto a giudicare se sia sbagliato o meno quello che fa, non sono io che la devo redarguire, sarà la storia e saranno i suoi stessi connazionali, che comunque in questo momento, non possiamo negarlo, vivono una fase di “transizione” rispetto al resto dell’America latina, che è storica. Ancor più se si pensa, che forse Cuba è uno degli ultimi paesi, magari l’unico, a mantenere un modello socialista. Da questo punto di vista forse mi potrebbe interessare capire, se ciò che dice Yoani Sanchez sia verità o menzogna. Ma per farlo dovrei trasferirmi per qualche tempo sull’isola caraibica e toccare con mano la realtà locale, e non certo da turista. Solo parlando con la gente, percorrendo le strade di Cuba credo che si possano conoscere le verità del popolo. Qualcuno lo ha fatto ed io non sono certo la più titolata ad occuparmi di questioni politiche internazionali. Ma tant’è ! Di certo so una cosa; che qualunque modello inventato dall’uomo è fallace. Mi spiego meglio. Il modello socialista è sicuramente quello che maggiormente promuove la perequazione sociale, tentando un’adeguata distribuzione della ricchezza e garantendo i servizi sociali minimi, specie istruzione e sanità. In questo Cuba non si discosta.

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Una donna per la libertà!

Questa è Yoani Sanchéz. Non una qualunque. Di mestiere giornalista e blogger, come scelta di vita ha preferito “dire la verità”. Ed è per questo che la sua esistenza, quotidianamente è minacciata dalle difficoltà, ma soprattutto dalle “chiusure” a cui è sottoposto il suo paese: Cuba.

Per anni è stato il paradiso privato di Fidel Castro, ma ora Cuba è sotto il pugno di Raul Castro. Con lui, fratello di Fidel, qualcosa si è mossa, ma l’attivismo politico, le dimostrazioni libere, gli scioperi, il manifestare il proprio dissenso o anche solo il proprio pensiero, sono ancora reati nel paese latino. Allora Yoani Sanchéz, come molti altri blogger, danno battaglia con quello che hanno in mano: la scrittura.

Mi viene in mente una massima di Ugo Foscolo, uno dei più grandi poeti della nostra letteratura, precursore del Romanticismo, patriota italiano (all’epoca esistevano, oggi sono una razza estinta) contro la dittatura napoleonica, che con il trattato di Campoformio (1797) aveva svenduto la Venezia Giulia agli Austriaci:  altro che Napoleone il liberatore!

«Scrivete! Perseguitate i vostri nemici con la scrittura».

Questo proclamava Foscolo senza timore. E così Yoani Sanchéz, oltre duecento anni dopo, perseguita i suoi nemici scrivendo sul suo blog Generación Y, che le ha dato rinomanza mondiale. Eppure, gli abitanti dell’isola di Cuba, non hanno modo di interagire con Yoani, né di leggere i post del suo blog, che in Italia vengono tradotti da Giordano Lupi e pubblicati su LaStampa.it/GeneracionY e dalla rivista Internazionale. Yoani, ha creato il blog sul web, grazie all’aiuto di un server tedesco.

Pur essendo Yoani Sanchéz una delle voci più influenti della realtà cubana, la censura ufficiale si abbatte come una mannaia su internet, in modo da tenere i Cubani al “buio”. Le pagine del blog, sono state spesso vandalizzate, probabilmente da incaricati del governo, in modo da screditare il lavoro della giornalista, che per il suo impegno ha ricevuto il Premio Ortega y Gasset istituito dal quotidiano spagnolo El País. Compare anche nella lista dei “migliori 25 blogs del 2009” redatta dalla rivista Time e dal network CNN, ed è inclusa persino nella lista dei “Giovani leader globali” del Foro Economico Mondiale. Nell’ottobre 2009 le è stato assegnato il Maria Moors Cabot Award dalla Columbia University di New York, ma si è vista negare, per la quarta volta negli ultimi due anni, il permesso di lasciare Cuba per andare a ricevere il premio.

Nel mese scorso è stata la trasmissione L’Inchiesta, in onda su Rai 1 la domenica alle 23 circa, e condotta da Monica Maggioni, a focalizzare l’attenzione su Yoani Sanchéz, riuscendo a farle delle interviste esclusive. Alcuni addirittura sostengono, che Yoani sia una falsa dissidente finanziata dagli Americani in chiave anticastrista. Qualunque sia la realtà, noi ci sentiamo in dovere di sostenerla, come  modello di donna e come operatrice di un’informazione libera!