Gli insegnanti calabresi pretendono risposte!

L’allarme precari arriva fin sotto il Consiglio regionale della Calabria. La protesta degli insegnanti calabresi, e reggini in particolare (Comitato Precari Rc), infatti, si è ora spostata a Palazzo Campanella (Reggio Calabria) dove i rappresentanti dei sindacati di base (Usb/Rdb scuola) si sono incontrati con il governatore Giuseppe Scopelliti. Barbara Battisti dell’esecutivo nazionale Usb, arrivata da Roma, e una delegazione di lavoratori in rappresentanza di tutte le categorie della scuola, hanno discusso col presidente Scopelliti e con l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri. Diversi i punti su cui siglare un accordo, anzi una vera e propria nota scritta, che impegna la Regione nei confronti dei precari e di eventuali promesse fatte. Lo pretende la stessa Barbara Battisti, che alla Regione Calabria contesta la firma sui 7 milioni di euro per i progetti Regione/scuola, «che però non possono sostituire lo stipendio degli insegnanti – spiega un precario – né la missione dell’insegnamento»; e i 100 milioni di euro, fondi europei, che invece, ogni anno vengono concessi alla Regione per la scuola. «Che fine fanno? Come vengono spesi? Qual è il piano regionale sui progetti?».

Questi ed altri i quesiti della Battisti, che non ci sta a vedere ridotta «la più grande industria di cervelli calabresi», cioè la scuola, in un colabrodo. «Se passa il piano federalista, la Calabria subirà altri 1.700 tagli sugli insegnanti, oltre ai 5.500 tagli già effettuati in questa sola Regione. Dal 2006 al 2007, i fondi per la scuola calabrese sono stati ridotti di 124 milioni di euro. Quanto prevede di spendere Scopelliti ? Qual è il futuro della Regione Calabria ?».

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